Le verità sospese è un ciclo di quattro incontri che affronta le zone grigie della giustizia italiana, là dove il diritto si scontra con l’opinione pubblica, il garantismo con la sete di colpevoli, la verità processuale con quella mediatica.
A guidarci in questo viaggio saranno due firme del giornalismo italiano, Alessandro Barbano e Goffredo Buccini, che si confronteranno su quattro casi emblematici della nostra storia recente in un confronto serrato e appassionato, fatto di domande aperte più che di risposte definitive.
A condurre gli incontri, l’attrice Anna Ammirati, che accompagnerà il pubblico tra testimonianze e riflessioni ancora oggi irrisolte.
Un’occasione per ragionare insieme sui confini fragili della giustizia, e su quelle verità sospese che continuano a interrogare la nostra coscienza civile.
9 dicembre – L’onore di un generale – Il Caso Mori
Mario Mori, ufficiale dei Carabinieri formato da Dalla Chiesa,
guida operazioni decisive contro Cosa nostra, tra cui l’arresto
di Totò Riina nel 1993. Il successo contro la mafia porta però Mori
al centro di tre procedimenti giudiziari: ritardo nella perquisizione
del covo di Riina, presunto favoreggiamento della latitanza
di Provenzano e presunta trattativa Stato–mafia.
In tutti i casi viene assolto: le sentenze confermano che non furono
condotte trattative né forniti favori alla criminalità.
Mori resta una figura controversa nella storia italiana, simbolo delle
tensioni del paese.
20 gennaio – Alla Sapienza, una mattina – Il Caso Marta Russo
Il 9 maggio 1997 Marta Russo, 22 anni, studentessa di Giurisprudenza,
viene colpita alla testa da un proiettile mentre cammina nel vialetto
dell’università. Muore cinque giorni dopo. L’inchiesta diventa subito una
delle più controverse della cronaca italiana: nessuna arma ritrovata,
nessun movente credibile, una dinamica mai chiarita. Nonostante
l’assenza di prove materiali e di un legame certo con il fatto, due
assistenti universitari, Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro,
che si sono sempre dichiarati innocenti, vengono condannati per
omicidio colposo e favoreggiamento. Il processo lascia aperti enormi
dubbi: nessuna prova diretta, nessun riscontro tecnico decisivo.
Un caso che, ancora oggi, per molti resta il simbolo di una verità
giudiziaria lontana da qualsiasi certezza.
17 marzo – Suicidio d’accusa – Il Caso Moroni
La storia di Sergio Moroni è una delle ferite più profonde di Mani
Pulite. Deputato socialista e dirigente del Psi, si suicida il 2 settembre
1992 dopo aver ricevuto due avvisi di garanzia durante l’inchiesta Mani
Pulite. Nella lettera inviata a Giorgio Napolitano denunciava un clima
di pressione e processi sommari che travolgevano vite e famiglie.
Il suo gesto rimane un simbolo tragico di quella fase politica,
segnata da conflitti intensi tra giustizia e politica.
21 aprile – Hotel Champagne – Il Caso Palamara
Luca Palamara è stato il più giovane presidente dell’Anm e poi
il primo a esserne espulso. Nel 2019 un trojan installato sul
suo cellulare rivela conversazioni che mostrano il ruolo di
mediatore nelle nomine dei vertici delle procure.
Da lì esplode lo scandalo dell’Hotel Champagne, dal nome
del luogo in cui avvenivano le riunioni decisive.
Il Csm ne esce devastato. Nel 2020 viene radiato dalla magistratura,
decisione confermata dalla Cassazione. Viene accusato di
corruzione.
Il processo si conclude nel 2023 con un patteggiamento a
un anno per traffico di influenze. Ma la sua storia è ben
lontana da potersi dire conclusa.
Alessandro Barbano e Goffredo Buccini
20.00
https://teatrodiroma.vivaticket.it/it/event/le-verita-sospese/286870